Ripercorriamo le tappe della Telenovela Mazzarri - De Laurentiis cercando di chiarire i punti più incresciosi della vicenda..
A Napoli sono le ore del trionfo: domenica 15 maggio ,ore 22 e 30, la squadra pareggia in casa 1-1 con l’Internazionale di Milano e coglie quel punto che gli garantisce l'accesso matematico alla Champions League 2011/2012. Un trionfo vero e proprio per una squadra che è risorta,come le fenici, dalle sue ceneri, in 5 anni di crescita continua, scalando le varie serie, dalla C al massimo campionato, un traguardo arrivato prima del previsto. La folla è in delirio per questo risultato,orgogliosa di un campionato quasi perfetto della squadra, ma proprio quel “quasi” è il pallino fisso di tutti i tifosi, il quale prende il nome di una persona, Walter Mazzarri. Ebbene si, la storia è già cominciata da un po di tempo e sembra proprio non voler finire, parliamo della storia del tecnico che, a 7 giornate dalla fine del campionato, incomincia a destabilizzare l’ambiente con frasi ambigue ed interviste poco chiare. Troppi lati chiaro scuri, che insospettiscono i tifosi e ancor più i giocatori, i quali ne risentono a livello di spogliatoio e psicologico. Il trauma incomincia a manifestarsi già dalla partita serale contro l’Udinese al San Paolo ,bivio importante per il Napoli, il quale segue ancora il sogno più grande dello scudetto, e cerca di portare a casa la vittoria. Ma una partita atipica e poco veloce spegne la squadra azzurra che subisce 2 goal e riesce a riprendersi solo al 95’ con goal di Mascara, ormai inutile. Le seguenti partite preannunciano il flop più clamoroso della stagione partenopea con ben 3 sconfitte (Udine, Palermo e Lecce) ed una sola vittoria col Genoa per 1-0 in casa. Cosa è successo a quello spogliatoio così compatto? Chi ha spento gli entusiasmi e la velocità nelle gambe di questi ragazzi? Nasce così il caso Mazzarri, il quale,ad ogni conferenza stampa, sembra destabilizzar sempre di più la piazza con il suo mix di parole e pensieri. Oramai tutti ne parlano, dai giornali ai siti internet, e le indiscrezioni si fanno sempre più ampie, non a caso gli addetti ai lavori parlano di rottura prematura tra il tecnico toscano ed il presidente De Laurentiis, il quale, irato dal comportamento dell’allenatore, non evita di mostrare il suo rancore. Walter viene visto come l’uomo partente, già dato per certo sulla panchina della Juventus da alcuni giornalisti. Il divorzio sembra ormai vicino con il tecnico da una parte e De Laurentiis, furibondo per le parole del mister, dall’altra.
La storia, comunque, continua e Mazzarri sembra sempre più sul piede di partenza quando alcuni risvolti modificano le situazioni : i bianconeri annunciano l’acquisto di Andrea Pirlo, centrocampista con doti registiche che non si addice, come noto, al gioco del tecnico livornese. La pista si allontana e la squadra di Torino vira su Antonio Conte (allenatore del Siena), che probabilmente prenderà i posto di Del Neri, e cosi, Mazzari si ritrova con spalle al muro, dovendo affrontare questa volta direttamente il patron del Napoli. La piazza cosi si tranquillizza ma le ultime notizie non sono delle più rincuoranti, dato che, negli ultimi giorni, i due non fanno altro che evitarsi, sia a cena, sia negli incontri privati. Dal canto suo, il presidente vorrebbe delle scuse ufficiali da parte del tecnico per le sue affermazioni ambigue (il che sarebbe molto gradito anche dagli stessi tifosi che si sentono sempre più confusi), ma Mazzarri, pur avendo fatto retromarcia, non sembra della stessa idea.
Ma qual'è il perno principale di tutta questa storia? Perchè, ad un tratto, il mister vuole lasciare Napoli dopo una stagione meravigliosa ed un pubblico che lo acclama? Le vere ragioni sono ancora ignote, c’è chi dice che il suo ego l'avrebbe spinto verso mete più ambiziose, cercando di far alzare il suo nome alle stelle, chi invece dice che la colpa sia del patron, il quale vorrebbe rimanere cocciutamente sulle sue idee iniziali senza cambiare programmi; stiamo parlando del tetto ingaggi fisso, sui diritti di immagine e delle scelte di mercato a volte poco consone, che portano la società a cercare giovani talenti piuttosto che gente esperta. La telenovela, però, deve ancora finire, con il mister che resta l’uomo X al centro della scena. Come andrà a finire?.
Luigi Nicchia