Un "Campione a metà" è anche colui che decide di seguire il cuore e non la mente, chi preferisce sentirsi speciale in una piccola piazza che "uno dei tanti" in un grande club, chi preferisce l'affetto dei tifosi ai soldi degli imprenditori.

L'attaccante di Aosta, cresciuto nelle giovanili del Torino, arriva al Chievo nel 2002 dopo alcune esperienze importanti per la sua formazione, in serie C, con Varese e Spal. Entrato a far parte della "Favola Chievo" (al fianco di un certo Oliver Bierhoff) non tarda a dare quel tocco di magia in più alla squadra: infatti nella sua prima stagione verrà ricordato per aver deciso, con il suo ingresso in campo negli ultimi minuti, alcune gare importanti e difficili da sbloccare per i gialloblu, come contro il Parma e l'Udinese.
Alla fine della prima stagione avrà già collezionato 25 presenze e siglato 5 goal entrando molte volte dalla panchina; un leggero calo di rendimento arriva nella stagione successiva quando il suo bottino si ferma a 3 goal. Stranamente, nel momento in cui il Chievo smette di essere una "favola" e riesce a trovare la sua dimensione da provinciale di Serie A, Pellissier inizia a far fruttare le sue doti da grande attaccante e si erge a protagonista nelle due salvezze dei veronesi del 2005 e 2006 segnando rispettivamente 7 e 13 goal. Nella stagione successiva, nonostante i 9 goal di Sergio, il Chievo non riesce a mantenere la categoria, perdendo lo scontro diretto con il Catania nel neutro di Bologna. In quell'estate molte squadre di A lo cercano (Lazio,Palermo..), ma lui è ormai diventato il simbolo di quella squadra e di quel quartiere di Verona; perciò decide di restare in B, trascinando la sua squadra alla vittoria del campionato cadetto con ben 22 reti!

Sarebbe bello poter rivolgere queste domande a lui per provare capire questa scelta di vita, ma in assenza di questa possibilità posso solo manifestare la massima stima per un uomo e un giocatore che ha SCELTO di essere un "Campione a metà".
Alessio Annino