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22 maggio 2011

Campioni a metà: Marco Di Vaio

Ha assaggiato la maglia bianconera, ha sentito il profumo del manto del Mestalla, ma questo non gli è bastato per imporsi ad altissimi livelli...la storia di Marco Di Vaio.


Giorni di mercato...giorni nei quali i giovani talenti e i loro procuratori sperano e lavorano per fare il fatidico salto di qualità, il sogno di tutti i ragazzi: giocare in una grande squadra!
Le prestazioni brillanti e convincenti dell'anno precedente sono la base su cui costruire il roseo futuro e il curriculum da presentare al colloquio con le Big! Molte volte però il valore tecnico del giocatore non basta; bisogna dimostrare di essere pronti, di avere quel pizzico di fortuna, di saper sfruttare le poche opportunità che si presentano e, sopratutto, di non sentire la pressione di un ambiente dove basta una sciocchezza e ti ritrovi con l'etichetta di bidone. Non tutti hanno queste qualità e alla lunga tutto ciò non può essere compensato dalla bravura tecnica! E così nasce la categoria dei "Campioni a metà", quei giocatori che non hanno mai raggiunto la consacrazione completa a causa di alcuni ostacoli che non hanno saputo superare o di alcuni imprevisti in cui sono stati sfortunatamente coinvolti. L'esempio che voglio proporvi in questo primo articolo è quello di Marco Di Vaio, grande bomber italiano che ha fatto la fortuna di squadre come Bologna, Parma e Salernitana, ma non è mai riuscito a trovare il giusto appeal con il grande calcio.

La storia calcistica del 34enne romano ha inizio nella giovanili della Lazio dove esordisce in Serie A segnando un goal al Padova in una larga vittoria dei biancocelesti. La classica storia del predestinato, di colui che segna all'esordio e che a 20 anni ancora non compiuti ha già totalizzato 15 presenze con la maglia della sua squadra del cuore mettendo a segno 4 reti. L'ovvia necessità di giocare con continuità lo porta ad accettare il prestito al Verona in Serie B, e nella stagione successiva al Bari. A dire la verità queste due esperienze non sono esaltanti e il giovane attaccante rischia di finire nel dimenticatoio del calcio; ci pensa la Salernitana a riportarlo in vita, prelevandolo dalla Lazio e offrendo la fiducia e la tranquillità che servivano al ragazzo. E questa fiducia viene ripagata da due stagioni di altissimo livello in cui trascina la Salernitana alla promozione vincendo il titolo di capocannoniere, e disputando, un anno dopo, un ottimo campionato in Serie A (12 goal) nonostante la retrocessione del club campano.

Ma il Parma ha messo gli occhi su di lui e nell'estate del 1999 Di Vaio veste la casacca gialloblù; la prima stagione coincide con il primo trofeo (la Supercoppa Italiana) e sembra manchi poco alla definitiva esplosione, che arriva puntualmente la stagione successiva dove Marco mette a segno 20 reti (ben 15 in campionato); nella sua terza, ed ultima, stagione a Parma mette a segno 25 goal, vincendo la Coppa Italia da assoluto protagonista. Il ragazzino è diventato uomo e sembra pronto per compiere il passo più importante della sua vita! Infatti nell'estate del 2002 arriva il trasferimento alla Juventus di Marcello Lippi dove il bomber può confrontarsi con gente del calibro di Alex Del Piero e David Trezeguet e dimostrare di poter essere utile alla causa bianconera; per la verità il compito gli riesce solo a metà e in due stagioni, pur mettendo a segno alcuni goal importanti, non riesce a convincere a pieno i tifosi e la dirigenza.
Ma le credenziali del giocatore sono ancora sufficientemente alte da permettergli una seconda chance, ma questa volta lontano dall'Italia! Ed è cosi che Di Vaio approda al Valencia, fresco vincitore della Coppa Uefa, presentandosi con un goal al Porto nella finale della Supercoppa Europea. L'impatto con la nuova realtà è abbastanza positivo e Marco chiude la sua prima stagione al Mestalla con 14 goal in 39 partite. Ma tutti sanno che la sfortuna è pronta a colpirti nel momento in cui meno te lo aspetti. La stagione successiva non riesce a metterla dentro e le occasioni che gli vengono date si riducono drasticamente a causa del grande affiatamento della coppia Kluivert - Villa; per questo viene ceduto a gennaio in prestito al Monaco dove la nostalgia di casa e la smarrita fiducia in se stesso non permettono all'attaccante di esprimersi al meglio delle sue potenzialità. 

Un anno dopo arriva l'offerta del Genoa di Enrico Preziosi che vuole riportare il giocatore in Italia per rinforzare una rosa intenzionata a ritornare in A. L'attaccante romano è sicuramente in grado di offrire un ottimo contributo in fase realizzativa, e lo dimostra mettendo a segno 9 goal che spingono il Genoa verso la promozione nella massima serie. Tutto sembra tornato alla normalità, ma gli ostacoli sono sempre dietro l'angolo; nella stagione del ritorno in A, Di Vaio non riesce ad incidere nel gioco offensivo del Grifone (per la verità viene utilizzato da Gasperini come esterno sinistro d'attacco) e l'esplosione del giovane Marco Borriello non lascia molto spazio al bomber romano.

Nell'estate nel 2008 il Bologna neopromosso decide di affidarsi all'esperienza dell'attaccante scuola Lazio; questa è decisamente l'ultima occasione per Marco e stavolta non se la fa scappare! Le sue ultime stagioni in rossoblu hanno messo in mostra le immense qualità tecniche e la gran determinazione che lo hanno sempre contraddistinto! I numeri sono inequivocabili: 55 goal in 103 partite, vice-capocannoniere della Serie A nel 2008/09 con 24 goal e tre salvezze di cui il capitano è stato assoluto protagonista, diventando l'idolo incontrastato della curva rossoblù! Questa è la storia del 34esimo bomber più prolifico di Serie A, la storia di colui che detiene il record di goal in una stagione con la maglia del Bologna (soffiato ad un certo Roberto Baggio); ma questa è anche la storia di colui che per la sfortuna e l'incapacità di sfruttare le occasioni importanti non ha mai inciso nel calcio che conta! Insomma...questa è la storia di un "Campione a metà"!!


Alessio Annino