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22 maggio 2011

Un altro pezzo di Milan che se ne va: Ciao Andrea

Simbolo del Milan del nuovo millennio, ha deciso di non rinnovare il contratto con la società di Via Turati, ma nonostante ciò, ha già scalfito il suo nome negli annali della storia rossonera.


Il calcio è il calcio e in questo sport, come nella vita, ci sono decisioni dolorose da prendere, purtroppo necessarie. E’ il caso del Milan, che si prepara ad un altro doloroso addio. Dopo la partenza di Kakà destinazione Madrid nel 2009, ad uscire definitivamente dalla sede di Via Turati e a lasciare vuoto l’armadietto di Milanello, è il numero 21, uno degli uomini simbolo del Milan da 10 anni, Andrea Pirlo. Ma procediamo con ordine. L’ormai ex calciatore del Milan inizia la sua splendida carriera a 16 anni, impiegato come trequartista a Brescia. Poco distante da lì, l’Inter lo osserva attentamente, prima di portarlo a Milano, commettendo alcuni anni dopo, di fatto, un “errore” sacrosanto: cederlo ai “cugini” rossoneri. Infatti, la società di Massimo Moratti decide di mandarlo in prestito prima a Reggio Calabria (dove disputerà un'ottima stagione) e poi a Brescia, dove Carlo Mazzone lo arretra leggermente per permettergli di giocare con Roberto Baggio. Ma nel 2001 c’è la svolta, appunto. I rossoneri, infatti, decidono di acquistare l’allora ventiduenne centrocampista per 35 miliardi di lire: è l’inizio dell’ascesa. Grazie soprattutto a Carlo Ancelotti, Pirlo viene arretrato nel ruolo in cui ancora oggi è riconosciuto come uno dei migliori, posizionato davanti alla difesa. Da regista, infatti, egli mostra tutte le sue doti tecniche, in grado di effettuare lanci lunghi e corti con una precisione millimetrica (Inzaghi ne sa qualcosa…). Diventa così un elemento indispensabile nello scacchiere rossonero e un punto fisso della Nazionale, con la quale vince la Coppa del Mondo nel 2006. Lascia così, Andrea Pirlo: 284 partite e 32 gol con il Milan, con il quale ha vinto la Coppa Italia (2002-2003), due campionati italiani (2003-2004,2010-2011), la Supercoppa italiana (2004), due Champions League (2002-2003,2006-2007), due Supercoppe Europee (2003 e 2007) e una Coppa del Mondo per Club (2007). 
 
Lascia così, Andrea Pirlo, con quel carattere apparentemente schivo e riservato, ma che nasconde grande bontà d’animo, come dimostrano le lacrime in uno degli ultimi allenamenti con i suoi compagni, lacrime per ciò che si è costruito in tutti questi anni. Stasera, forse, l’ultima apparizione, poi calerà il sipario e Andrea percorrerà un’altra strada, con tutta probabilità quella che porta a Vinovo.

Ciao Campanellino, eroe di mille battaglie con i nostri colori!


Raffaele Olivieri