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6 giugno 2011

Il Biscione nerazzurro: Un occhio al passato ed uno sguardo al futuro

Il nostro Donato Parisi inaugura la sua rubrica interamente dedicata alla Milano nerazzurra. Tra colpi di mercato e progetti per la prossima stagione, ne vedremo delle belle.

Il 29 maggio 2011 è certamente l’ultima delle tante date importanti della storia dell’Inter. Allo Stadio Olimpico c’è in palio la Coppa Italia e di fronte c’è un Palermo motivatissimo che non ha niente da perdere, pronto con i suoi “ragazzini terribili” a far male alla retroguardia nerazzurra. Come tante volte negli ultimi anni (un po’ meno nella recente stagione) è nelle partite importanti che viene fuori il carattere dell’Inter. Il Palermo gioca bene, a tratti ci mette in difficoltà, ma l’Inter non si disunisce e, trascinata da Samuel Eto’o, il migliore attaccante della Serie A 2010/2011, riesce a portare a casa match e coppa, aggiungendo un trofeo in più alla sua sempre più ricca bacheca.
Chiaramente, dopo la stagione del “triplete”, che ha consentito all’Inter di salire sul tetto d’Europa e poi del mondo, i tifosi si sarebbero aspettati ben altro che la “solita” Coppa Italia (la 4° nelle ultime 7 stagioni) e questo trofeo è servito più che altro a nascondere, in parte, una stagione a tratti negativa e a non permettere ai tifosi avversari di assillarci con l’ormai famoso “zeru tituli”!
Si sa, le stagioni successive alla vittoria della Champions sono sempre le più difficili. Basti ricordare il fenomenale Barcellona di Rijkaard, capace nella stagione 2006/2007 di non portare a casa nessuno dei 6 trofei disponibili, compreso il Mondiale per Club. Questa strana stagione dell’Inter è iniziata da dove era finita, cioè dal 22 maggio 2010. Neanche il tempo di alzare la Champions League e già arrivano le prime brutte notizie: l’eroe Diego Milito la sera stessa dice di avere molte offerte, Josè Mourinho conferma che sarebbe andato al Real Madrid e così via…
Dopo un estate tutt’altro che tranquilla per i giocatori interisti, molti dei quali impegnati nel Mondiale sudafricano, si arriva alla stagione successiva fisicamente e psicologicamente realizzati, senza più stimoli. Giocatori come Maicon e Milito poi, colonne portanti dell’Inter degli ultimi anni, anziché restare fedeli ai colori nerazzurri, hanno sentito il desiderio di cambiare aria, e sono stati trattenuti mal volentieri anziché essere venduti a peso d’oro dopo una stagione in cui il loro valore economico era aumentato in modo esponenziale.
Complici poi i numerosi infortuni (su tutti quelli di Milito e Samuel) e l’eccessiva “normalità” del povero Rafa Benitez, la stagione parte in malo modo e a metà campionato i punti di distacco dal Milan capolista diventano davvero troppi. In questo momento negativo il Mondiale per Club, vinto superando il modesto Mazembe, è l’ennesimo calmante necessario per risolvere i primi malumori. 
A questo punto l’ostracismo dei giocatori dell’Inter nei confronti di Benitez è evidente e subentra Leonardo. L’inizio di Leo è fantastico, l’Inter tutta samba e divertimento vince, ma certamente non convince (specialmente in difesa, dove l’assenza di Samuel pesa). Poi gli ennesimi problemi fisici tornano a farsi sentire verso Aprile, e dopo l’impresa di Monaco contro il Bayern, il momento più bello della stagione interista, nelle due partite fondamentali della stagione l’Inter è costretta a mollare dinanzi al Milan e allo Schalke 04, dicendo addio in un colpo solo ai 2 maggiori obiettivi stagionali.
Adesso però è tempo di pensare alla prossima stagione, e per farlo servirà imparare dagli errori commessi nella precedente, a partire dagli acquisti e dalle cessioni estive.  Il modo migliore per cominciare a ravvivare la piazza è sempre quello di comprare un campione, e in questo momento servirebbe qualcuno da affiancare ad Eto’o e Pazzini, vista la poca affidabilità di Pandev e la poca duttilità di Milito. I nomi ci sono, e tra questi quello più utile alla causa nerazzurra potrebbe essere Alexis Sanchez, da 4 anni ormai in Italia e giunto ad una definitiva maturazione. L’Udinese però chiede tanti soldi e la concorrenza è tanta, quindi in caso di insuccesso buoni ripiegamenti potrebbero essere Hazard, Palacio o quel Giuseppe Rossi che tanto bene ha fatto l'altro giorno in Nazionale contro l'Estonia. Inoltre se Maicon non è più motivato e vuole raggiungere Mourinho al Real, che vada pure, a patto di venderlo almeno per 20 milioni e sostituendolo in modo adeguato.
Anche Leonardo, dall’anno prossimo alla sua terza stagione in panchina, ha tanto da imparare dagli errori commessi. Prendere troppi goal, anche se ne fai tanti, non è mai una buona cosa e specialmente in Champions League rischi di trovarti in una serata storta e subire cinque goal da squadre molto più deboli ma messe meglio in campo. Il suo compito più importante sarà quello di trovare il giusto equilibrio, magari inculcando ai giocatori quello spirito di squadra e di sacrificio che Mourinho aveva trasmesso perfettamente anche ad una “prima donna” come Eto’o.
La stagione 2011/2012 dell’Inter, quindi, non comincerà a fine agosto, ma adesso. Con un occhio al passato ed uno sguardo al futuro, sono sicuro che anche l’anno prossimo l’Inter dirà la sua in campo nazionale ed internazionale e magari Javier Zanetti alzerà ancora qualche trofeo nei prossimi anni prima di prendersi una lunga e meritata vacanza…


Donato Parisi