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16 maggio 2011

Quei "Terribili" Olandesi: Philipp Cocu


Chi era Philipp Cocu: Il classico mediano ruba palloni dedito al sacrificio e con due polmoni grandi quanto una casa. Un calciatore molto versatile che sapeva adattarsi ad ogni schema e ogni situazione di gioco; molto bravo negli inserimenti senza palla, cosa che gli ha permesso di avere una certa confidenza con il gol (a fine carriera avrà siglato 130 gol tra club e nazionale, molti di più di un attaccante di tutto rispetto). Dovendolo paragonare ad un calciatore dei giorni nostri, potremmo accostarlo a Thiago Motta, con la differenza che l'olandese era sicuramente di un altro livello rispetto all'italo-brasiliano.






Nato ad Eindhoven il 29 ottobre 1970 è uno dei giocatori più rappresentativi della nazionale olandese di tutti i tempi. Infatti con le sue 101 presenze, è il quarto calciatore
ad aver indossato più volte la maglia orange; sopra di lui troviamo i soli: Edwin Van Der Sar (130 presenze), Frank De Boer (112) e Giovanni Van Bronckhorst (106).
Sembra proprio il soggetto fatto apposta per la nostra rubrica "Quei Terribili Olandesi", e allora non perdiamo tempo e andiamo ad analizzare la carriera di questo grandissimo campione:
Philipp Cocu inizia a giocare a calcio a livello amatoriale fin da bambino tra le fila dell'ACF '34 e del DCSE Zevenaar.
Si formerà come centrocampista centrale tra le fila dell'AZ Alkmaar (che lo tesserò a soli 17 anni), ma andando avanti negli anni si disimpegnerà in più ruoli come il terzino, l'esterno di fascia e il mediano.
Con la maglia dell'AZ, che allora militava in Eerste Divisie (la nostra Serie B), trascorrerà due stagioni, dall'88 al '90, collezionando 50 presenze condite da ben 7 gol.
Si fa subito notare per il suo talento e per una maturità tattica insolita nei ragazzi della sua età, così il Vitesse, squadra che allora ambiva per le posizioni nobili della classifica olandese, decide di acquistarlo per soli 2 miliardi di lire.
Ad Arnhem (città del club Vitesse) trascorrerà ben 5 stagioni contribuendo alla crescita del club a livello sportivo: Nel 90/91, la squadra olandese si classificherà quinta in campionato, risultando come una delle difese meno perforate del torneo (32 gol subiti in 34 partite, meno di uno a partita); questo soprattutto grazie a Cocu, che giocherà titolare l'intero campionato nel ruolo di mediano. In Coppa Uefa i risultati sono soddisfacenti, la squadra di Arnhem infatti arriverà fino al terzo turno eliminatorio, battendo prima il Derry City (squadra irlandese) e poi il Dundee United (scozzese), fermandosi solo al cospetto dello Sporting Lisbona, che batterà la squadra olandese sia in casa che fuori casa.
Nel 91/92 la musica non cambia, Cocu è sempre più titolare, e la difesa del club olandese è sempre una di quelle meno battute (solo 33 gol subiti in 34 partite giocate), e questo permetterà alla squadra di classificarsi in quarta posizione e di approdare alla Coppa Uefa dell'anno successivo.
IL 92/93 sarà ricordato probabilmente come la miglior annata per Philipp Cocu con la maglia giallonera: Il Vitesse infatti confermerà il quarto posto dell'anno precedente, ma lotterà per la conquista del campionato fino a due giornate del termine e si laureerà come difesa più forte del torneo con soli 29 gol subiti. In Coppa Uefa, il Vitessa arriverà fino agli Ottavi di Finale, superando prima il Derry City (come nel '91) e poi il Malines (squadra belga), impattando poi contro il fortissimo Real Madrid.
Nel 93/94 è una stagione abbastanza anonima per Cocu e il club di Arnhem: In campionato confermerà il quarto posto ma arriverà lontanissimo dalle prime due posizioni, e in Coppa Uefa verrà sbattuto subito fuori, ai trentaduesimi di finale da un modesto Norwich City.
Il 94/95 è l'ultima stagione e forse anche la peggiore per il centrocampista con la maglia giallonera: Il Vitesse si classificherà solo sesto in campionato e Cocu verrà impiegato prevalentemente da esterno (cosa che lo limiterà molto) e in Coppa Uefa verrà subito eliminato dal Parma ai trentaduesimi.
Chiuderà la sua esperienza ad Arnhem con 137 presenze e 25 gol.


Nell'agosto del 1995 viene acquistato dalla squadra della sua città, nonché una delle più importanti d'Olanda: il Psv Eindhoven. Fu fortemente voluto dal CT Dirk Advocaat che lo schierò, nei suoi tre anni di militanza con la maglia biancorossa, nel ruolo a lui più congeniale: il centrocampista centralea. Il primo anno è subito ricco di soddisfazioni: nel 95/96 il Psv si piazza secondo in campionato, vince la Coppa d'Olanda e la Supercoppa Olandese, con Cocu titolare e autore di ben 8 gol. In Champions League (allora chiamata Coppa Campioni) si ferma agli ottavi di finale contro l'Anderlecht, dopo aver battuto il Besiktas ai sedicesimi.

Il 24 aprile del 1996, fa il suo debutto con la maglia della nazionale contro la Germania., grazie alla convocazione dell'allora ct olandese Guus Hiddink. Dallo stesso allenatore viene inserito nella rosa dei 23 che prenderà parte alla spedizione in Inghilterra per gli Europei del '96, dove l'Olanda si fermerà ai quarti contro la Francia. In questa edizione del torneo continentale, Cocu, entrerà in campo solo per una manciata di minuti.

La stagione 96/97 sarà un'annata da ricordare per l'esile Philipp e il suo Psv: la squadra di Eindhoven, infatti, si aggiudicherà il campionato nazionale e la Supercoppa d'Olanda, e Cocu sarà uno degli assoluti protagonisti di queste vittorie: titolare inamovibile, metterà a segno ben 14 reti.
In Coppa delle Coppe si fermerà agli ottavi di finale contro i norvegesi del Brann, dopo aver superato i georgiani del Dinamo Batumi ai sedicesimi.
Nella sua ultima stagione con il Psv, datata 97/98, il calciatore non riuscirà a ripetere la straordinaria stagione precedente (nonostante i 9 gol messi a segno): il Psv infatti si accontenterà di un secondo posto in campionato (lontano dal primissimo Ajax), e in Champions, nonostante le buone prestazioni, verrà eliminato al primo turno.

Parteciperà ai mondiali del '98 in Francia con la maglia orange, sempre guidata dal tecnico Guus Hiddink. La sua nazionale arriveranno fino alla semifinale, arrendendosi solo ai rigori contro il Brasile (suo un errore decisivo dal dischetto). Nonostante questo errore, la spedizione francese fu davvero positiva per il centrocampista: giocò tutte le partite da titolare, mettendo a segno due gol, contro la Corea del Sud e contro il Messico.

Convinto da un mondiale giocato sopra le righe, la dirigenza del Barcelona decide di acquistarlo dal Psv pagando ben 30 miliardi di vecchie lire. A facilitare il suo ingaggio, fu l'allora tecnico degli spagnoli: Louis Van Gaal, suo grande estimatore.
Subito titolare, nel 98/99 il Barcelona si laureerà campione di Spagna dominando il campionato, mentre in Champions sarà sbattuto fuori al primo turno in un girone infernale composto da Manchester UTD, Bayern Monaco, e Brondy. In questa stagione Cocu impressionerà da subito i suoi tifosi: siglerà infatti ben 8 gol accompagnati da altrettanti assist.
Nella stagione 1999/2000 gli standard non cambiano: il Barcelona manca per un soffio la vittoria della Liga (che sarà conquistata dal leggendario Valencia di Claudio Lopez e Mendieta) e in Champions arriva fino alle semifinali dopo aver dominato la prima e la seconda fase a gironi battendo squadre come Arsenal, Porto e Fiorentina. In questa edizione della Champions, Cocu andrà in rete ben 4 volte (suo record in una competizione europea per club).
La stagione 2000/2001 sarà una delle peggiori per Cocu con la maglia blaugrana: metterà a segno soli 4 gol (record negativo della sua carriera) e non partirà sempre titolare, vittima di numerosi piccoli infortuni. Il Barcelona finirà quarta in campionato, e in Champions verrà eliminata al primo turno, in un girone modesto composto da: Milan, Leeds e Besiktas.

Nonostante la stagione sottotono, verrà convocato per gli Europei in casa del 2000. Qui l'Olanda confermerà il buon mondiale di due anni prima, e anche in questo torneo arriverà alle semifinali, fermata dalla nostra Italia; ancora una volta ai rigori. In questa spedizione, non sarà però titolare inamovibile: il CT Rijkaard, infatti, lo alternerà con il pari-ruolo Bosvelt.

Nel 2001/2002 le sue prestazioni crescono notevolmente e sembra tornare ai livelli di due anni prima: il Barcelona termina in quarta posizione la Liga, ma nonostante ciò, lui risulterà come uno dei più positivi, e a fine campionato il suo score registrerà ben 8 gol e il minutaggio più alto della sua squadra. In Champions i blaugrana partiranno dai preliminari con il Wisla Cracovia, ma questo non gli impedirà di raggiungere la semifinale (poi persa) contro il Real Madrid.

Nel 2002 la sua nazionale non raggiunge la qualificazione ai Mondiali di Corea e Giappone, poi vinti dal Brasile.

Nel 2002/2003 le sue prestazioni si mantengono su ottimi livelli (7 gol e 5 assist), stessa cosa non si può dire per la squadra, che chiuderà in sesta posizione il campionato (fuori dall'Europa che conta) e in Champions non andrà oltre i quarti di finale, cedendo il passo alla Juventus di Nedved e Trezeguet.
L'ultima sua stagione in Spagna (datata 2003/2004) sarà anche la più dura: verrà messa in discussione la sua presenza in campo e torneranno a farsi sentire alcuni infortuni; il Barca chiuderà il campionato in seconda posizione, mentre in Coppa Uefa si arrenderà agli ottavi di finale contro gli scozzesi del Celtic Glasgow. La sua esperienza in Spagna, durata cinque anni,si chiuderà con 205 presenze e 31 reti.

Nell'estate 2004 viene convocato dal tecnico della nazionale olandese, Dirk Advocaat, per prendere parte agli Europei in Portogallo. In questa competizione l'Olanda trova qualche difficoltà: supera la fase a gironi per il rotto della cuffia, supera i quarti di finale solo ai rigori contro una modesta Svezia (nonostante l'errore di Cocu dal dischetto), e in semifinale non opporrà grande resistenza alla squadra di casa. l'Olanda chiude al terzo posto nonostante le prestazioni poco esaltanti.

All'età di 34 anni decide di tornar ad illuminare con le sue giocate la Philips Arena, sempre tra i ranghi del Psv, che lo preleverà per soli 3,5 mln di euro. Le prime due stagioni sono esaltanti, la squadra di Eindhoven si aggiudicherà senza affanno due campionati olandesi (2004/2005 e 2005/2006) e una Coppa nazionale (2004/2005); nel 2004 arriverà addirittura in semifinale di Champions League, ma sarà eliminata negli ultimi minuti dal Milan di Ancelotti.
Cocu in questi due anni segnerà la bellezza di 17 gol, e formerà con Mark Van Bommel una coppia di centrocampo invidiata da tutta Europa.
Nel 2006/2007 inizierà a non trovare spazio in prima squadra e a vedere sempre meno il campo. Costretto ad accomodarsi frequentemente in panchina, chiuderà la sua carriera negli Emirati Arabi tra le fila dell'Al Jazeera, dove giocherà solo 17 partite impreziosite da 5 segnature.
Oggi, Philipp Cocu, è vice allenatore e BANDIERA del Psv Eindhoven.

Enrico Ciccarelli