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10 maggio 2011

L'ultima cena di Mazzarri e De Laurentiis


A fine stagione io e il presidente ci siederemo al tavolino e discuteremo del nostro futuro”; parole criptiche, quasi inquietanti da parte di Walter Mazzarri, attuale allenatore del Napoli e autore di una stagione da incorniciare con il club azzurro; speriamo solo che non si tratti di un “ultima” cena, e soprattutto che non vada a finire come nel libro sacro della religione cristiana, cioè con un tradimento, in questo caso da parte del tecnico livornese; parliamo di tradimento o colpo basso perchè all'apparenza (ma anche concretamente) Mazzarri non ha alcun motivo per abbandonare Napoli: ha agguantato la Champions diretta e ha la possibilità di confrontarsi su palcoscenici internazionali, ha un presidente innamorato della sua squadra che è disposto a sborsare (come ogni anno) soldi importanti per rinforzarla, e ha la quasi certezza di mantenere il tridente delle meraviglie composto da Lavezzi – Cavani – Hamsik, fondamentali nel raggiungimento dei risultati di questa stagione.
La situazione appare ancora più angosciante se l'alternativa è rappresentata da questa Juventus, società che da qualche anno non riesce ad imporsi ad alti livelli, che l'anno prossimo quasi sicuramente non disputerà la Champions League, e almeno nel prossimo mercato non potrà sferrare colpi importanti dato che la maggior parte del denaro sarà investito per riscattare qualche giocatore che ha convinto la dirigenza bianconera (Matri, Quagliarella e Aquilani su tutti). Appaiono evidente le differenti programmazioni, il Napoli sembra una squadra in piena crescita e pronta alla consacrazione, mentre la Juve una barca che cerca di non affondare tappando i buchi creati in questi ultimi anni.
Ovviamente è inutile girarci attorno, ciò che più infastidisce il presidente Aurelio De Laurentiis e tutti i napoletani non è il lato irrazionale di questa ambiguità di Mazzarri, ma quello emotivo; la Juventus infatti è stata sempre protagonista di grandi rivalità con il club partenopeo, e nessuno, dalla società all'ultimo tifoso, può perdonare qualcuno che preferisca il colore bianconero a quello azzurro, Fabio Quagliarella insegna. Ad ogni modo, se la situazione dovesse degenerare, e da un leggero fastidio si passasse ad un dolore forte e insopportabile, conoscendo il carattere del patron partenopeo non sarebbe difficile immaginare un Mazzarri esonerato e fermo fino alla scadenza naturale del suo contratto, prevista per giugno 2013.
Insomma, la vicenda appare più intricata del previsto, sembra difficile prevedere un lieto fine, mentre appare sempre più probabile che almeno uno fra il tifo partenopeo e il tecnico Mazzarri finisca in “croce”.